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Mito, crudezza, trascendenza, erotismo e poesia

di Piergiorgio Pardo, “Blow Up”



Da qualche tempo disponibile negli stores digitali, esce adesso su supporto fisico “Voices”, il nuovo bellissimo album di Rodolfo Montuoro, cantautore colto, multiforme e visionario, che torna a incantarci con la profondità di una ricerca emotiva, lirica e sonora che ha il pregio di non assomigliare a nessuno e di non farsene un vanto.

Si era già visto con “Nacht” che nel 2011 diceva la sua in un panorama assai diverso per la musica italiana indipendente. Oggi l’originalità di Rodolfo si afferma con maggiore stacco, ma il suo percorso procede con i propri tempi e la propria coerenza interiore ed esteriore; è solo il contesto che, come è giusto, muta.

Oggetto di queste preziose canzoni è la “voce’’ come corporeità, gesto che dà evidenza fisica e trasmissibile ad emozione e pensiero, archetipo di vita. La prima voce che l’autore cerca è la propria e lo fa con onestà intellettuale ammirevole. Come se Saro Cosentino e Flavio Giurato si dessero appuntamento a metà strada, in un rincorrersi di mito, crudezza, trascendenza, erotismo e poesia.

L’omaggio in recitativo puro di Roberto Pedicini a David Lynch completa l’immaginario di un disco veramente degno di nota.


Piergiorgio Pardo, “Blow Up”, settembre 2018.

Illustrazione originale di © merendinacontiffany per il booklet di “Voices”. Courtesy of Sabrina Zanetti.

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