Intervista di Francesco Zaglia a Rodolfo Montuoro, “Mescalina”
“Hannibal potrebbe essere il più estremo e infallibile alleato nella nostra ricerca di bellezza, verità e cambiamento...”
A poco più di un anno dall’uscita di “a_vision”, ecco “Hannibal” un nuovo disco molto differente dall’altro. Sembra di capire fin da subito che ti interessa ricercare e sperimentare nuove soluzioni.
Sì, per me la sfida è quella di ricoprire ogni volta la stessa colonna vertebrale con un corpo sempre diverso. Un corpo apparentemente irriconoscibile che si scopre durante l’ascolto, rivelando il suo invariato tatuaggio stilistico. Come quando si svela un segreto. Mi piace il segreto perché cova la sorpresa e l’inatteso. Mi illudo che il nascondimento sia un espediente per rendere più intensa ed “erotica” la comunicazione. Questo esercizio mi porta inevitabilmente a sperimentare. Voglio dire che l’intenzione di sperimentare non viene prima dall’impulso comunicativo ed espressivo. È una conseguenza.
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